Sostegno mirato alle problematiche lavorative
Gran parte della nostra vita ruota attorno al lavoro. Le difficoltà di carattere lavorativo sono mutate negli ultimi 10 anni, a causa del cambiamento socio-economico. Ci si è ritrovati a sviluppare nuove incertezze di fronte ad occupazioni precarie e sottopagate; ad avere nuovi bisogni e desideri legati al proprio ruolo lavorativo, a conciliare vita privata e carriera, soprattutto per le donne e, ancora, a dover lavorare oltre i 60 anni di etá.
Di conseguenza, il mondo del lavoro di questi ultimi anni ha portato con sé non solo difficoltà economiche ma anche di altro genere, come malessere psicologico e fisico, determinando un vero e proprio disagio lavorativo.
Cos'è il disagio lavorativo e quali possono essere le sue conseguenze?
Il disagio lavorativo emerge nel momento in cui la persona si trova in una situazione di squilibrio tra le proprie risorse, bisogni e realtà in cui opera. Tra le problematiche sono da elencare: il mobbing, il burnout, lo stress causato da eccessive richieste lavorative, le molestie sessuali e il più recente workaholism (dipendenza dal lavoro).
Gli effetti del disagio lavorativo si ripercuotono, inevitabilmente, sulla salute psico-fisica delle persone che ne sono colpite, compromettendo anche la vita privata (familiare, relazionale e sentimentale). I lavoratori, di qualsiasi etá, sesso e tipologia contrattuale (dall'apprendista al dirigente) possono esserne coinvolti.
Al livello psicologico la persona potrà sviluppare sintomi ansiosi, che potrebbero portarla a sentirsi come paralizzata e a non riuscire a recarsi al lavoro; emozioni contrastanti, come rabbia verso gli altri e al contempo verso di sé; sensi di colpa verso la propria famiglia o partner; invidia ; sensazioni di fallimento e perdita di autostima, rispetto al proprio ruolo di lavoratore.
Queste cause psicologiche troveranno canale di sfogo nel corpo. Pertanto, potranno svilupparsi disturbi gastrointestinali, tachicardia, aumento della pressione sanguigna, cefalee, eczemi , dolori muscolo scheletrici e via discorrendo.
Le persone che accusano questo malessere tendono a ricorrere a psicofarmaci e, alle volte, a far uso di alcool e sonniferi. Per contrastare tale disagio lavorativo metteranno in atto comportamenti controproducenti, come mettersi in malattia per lunghi periodi, o avere comportamenti aggressivi nei confronti dei propri colleghi.
METODOLOGIA DI INTERVENTO PER RIDURRE IL DISAGIO LAVORATIVO.
Lo psicologo specializzato in questo campo potrà aiutare la persona che necessita di sostegno a prendere coscienza di ció che sta vivendo, aiutandola a riacquisire potere personale e a riattivare le proprie risorse attraverso un percorso mirato.
L’ascolto del terapeuta faciliterà la persona a focalizzarsi su di sé, a comprendere i propri punti di forza e quelli di debolezza, trovando anche nuovi strumenti per fronteggiare la crisi, riducendo tutte quelle emozioni negative scaturite in relazione all'ambiente lavorativo.
Il supporto dello specialista renderà possibile al cliente la capacità di essere preparato a far fronte a nuove situazioni di crisi lavorativa ma ciò non significa che potrà sottrarlo da situazioni di disagio e sofferenza.
Il disagio lavorativo emerge nel momento in cui la persona si trova in una situazione di squilibrio tra le proprie risorse, bisogni e realtà in cui opera. Tra le problematiche sono da elencare: il mobbing, il burnout, lo stress causato da eccessive richieste lavorative, le molestie sessuali e il più recente workaholism (dipendenza dal lavoro).
Gli effetti del disagio lavorativo si ripercuotono, inevitabilmente, sulla salute psico-fisica delle persone che ne sono colpite, compromettendo anche la vita privata (familiare, relazionale e sentimentale). I lavoratori, di qualsiasi etá, sesso e tipologia contrattuale (dall'apprendista al dirigente) possono esserne coinvolti.
Al livello psicologico la persona potrà sviluppare sintomi ansiosi, che potrebbero portarla a sentirsi come paralizzata e a non riuscire a recarsi al lavoro; emozioni contrastanti, come rabbia verso gli altri e al contempo verso di sé; sensi di colpa verso la propria famiglia o partner; invidia ; sensazioni di fallimento e perdita di autostima, rispetto al proprio ruolo di lavoratore.
Queste cause psicologiche troveranno canale di sfogo nel corpo. Pertanto, potranno svilupparsi disturbi gastrointestinali, tachicardia, aumento della pressione sanguigna, cefalee, eczemi , dolori muscolo scheletrici e via discorrendo.
Le persone che accusano questo malessere tendono a ricorrere a psicofarmaci e, alle volte, a far uso di alcool e sonniferi. Per contrastare tale disagio lavorativo metteranno in atto comportamenti controproducenti, come mettersi in malattia per lunghi periodi, o avere comportamenti aggressivi nei confronti dei propri colleghi.
METODOLOGIA DI INTERVENTO PER RIDURRE IL DISAGIO LAVORATIVO.
Lo psicologo specializzato in questo campo potrà aiutare la persona che necessita di sostegno a prendere coscienza di ció che sta vivendo, aiutandola a riacquisire potere personale e a riattivare le proprie risorse attraverso un percorso mirato.
L’ascolto del terapeuta faciliterà la persona a focalizzarsi su di sé, a comprendere i propri punti di forza e quelli di debolezza, trovando anche nuovi strumenti per fronteggiare la crisi, riducendo tutte quelle emozioni negative scaturite in relazione all'ambiente lavorativo.
Il supporto dello specialista renderà possibile al cliente la capacità di essere preparato a far fronte a nuove situazioni di crisi lavorativa ma ciò non significa che potrà sottrarlo da situazioni di disagio e sofferenza.