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La natura dell'ansia

L’ansia è un vissuto sicuramente sgradevole. Ma siamo sicuri che sia sempre nociva?

Fotografia
Non sempre l’ansia è nociva, ad esempio se una persona attraversa una strada e all’improvviso sbuca una macchina a grande velocità a pochi metri da lei, si spaventa e corre sul marciapiede.
 
Ancora prima di iniziare a correre il suo cervello ha avvertito il pericolo e ha comincia a rilasciare adrenalina.

Mentre noi viviamo la sgradevole sensazione dell'ansia, si determinano una serie di cambiamenti fisiologici che hanno tutti lo scopo utile di permettere di reagire in modo efficiente e veloce al pericolo.


I cambiamenti fisiologici più importanti sono:
 
  • Respiro frequente.
  • Il sangue è dirottato ai muscoli, in particolare agli arti inferiori.
  • I muscoli si tendono, per essere pronti a contrarsi velocemente.
  • Si comincia a sudare per combattere il surriscaldamento dovuto all’attività fisica.
  • La digestione si ferma, la bocca diventa secca e produce meno saliva, si può verificare una sensazione di nodo alla gola o di nausea.
  • La mente si concentra su un pensiero dominante: come posso evitarlo?
 
Se il cervello produce adrenalina vuol dire che sta funzionando normalmente perché risponde ad una richiesta di attivazione: ci si predispone per rispondere con l’attacco o con la fuga.
 
Un certo grado di ansia se non è eccessivo può essere utile non solo in presenza di un pericolo fisico ma anche in attività che richiedono impegno, concentrazione e attenzione a non sbagliare, come ad esempio prima di un esame o ad un colloquio di lavoro.
 
La persona che soffre di attacchi di panico o di un disturbo d’ansia generalizzato diffida di ogni forma di ansia, anche di quella utile, poiché teme che la paura crescerà indefinitivamente e che non riuscirà a controllarla. Di conseguenza cerca di evitarla a tutti i costi, sempre e comunque.
 
Gli attacchi di panico sono dovuti a dei falsi allarmi che attivano troppo facilmente la risposta di attacco e fuga.
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